28 ago 2017

Deliri estivi: il calendario lucreziano

92 giorni, dal primo giugno al 31 agosto, questa è la somma globale dei giorni di cui sono composti i tre mesi più caldi dell’anno.
Non va bene, non va assolutamente bene.
A dire il vero tutto il calendario non va bene, Papa Gregorio XIII oltre a creare il gap dell’anno bisestile che dovremo portarci dietro per l’eternità, ha creato mesi troppo lunghi basandosi sulle interpretazioni dei calendari precedenti che facevano tutti capo al calendario dell’Impero Romano (che a sua volta attinse a piene mani da quello egizio).

Ho così formulato una nuova idea di calendario, il calendario lucreziano, con mesi più regolari e anche più brevi così noi studenti, ma anche i lavoratori, saranno più rilassati e i giorni feriali, festivi e le ferie si potranno distribuire meglio.
Il calendario lucreziano è composto sempre da 365 giorni (anno bisesto escluso) ma da quattordici mesi di cui tredici saranno composti da 26 giorni e uno da 27.
Ogni quattro anni febbraio resterà sempre bisesto, acquisendo 27 giorni anziché 26.

Ed ecco qui il calendario lucreziano:
-Gennaio: 26 giorni;
-Febbraio: 26 giorni e 27 ogni 4 anni;
-Marzo: 26 giorni;
-Aprile: 26 giorni;
-Luzio (il calendario è mio, perciò mi auto dedico un mese. L’hanno fatto Giulio Cesare e Augusto, perché io no?): 26 giorni;
-Maggio: 26 giorni;
-Giugno: 26 giorni;
-Luglio: 26 giorni;
-Agosto: 26 giorni;
-Gregorio (in onore del primo inventore del calendario): 26 giorni;
-Settembre: 26 giorni;
-Ottobre: 26 giorni;
-Novembre: 26 giorni;
-Dicembre: 27 giorni, uno di festa in più.

Geniale, no?


21 ago 2017

Benvenuta Ginger!

L’estate (finalmente) se ne va e con essa la noia del non far niente.
Dopo lo studio e qualche giorno al mare, non rimane poi un granché da fare se sei una ragazza “con la testa sulle spalle” ovvero non bevi, non sei promiscua e non passi le tue notti a fare la vampira per discoteche.
Così, per impiegare bene il mio tempo, ho deciso di fare volontariato in un canile ed è stata un’esperienza così forte, toccante e bella che si protrarrà anche nei prossimi mesi.

Ma la cosa più importante è un’altra.
Vi presento Ginger.
Quando l’ho trovata, insieme ad altri volontari, era spaventata, sporca e diffidente.
Ci siamo guardate negli occhi ed è avvenuta la magia: il tempo di farle un bagno, una visita dal veterinario e l’ho portata a casa con me.
I miei amici del canile mi hanno detto che Ginger è stata fortunata, io dico che quella fortunata sono io.
Non è un amore?


3 ago 2017

Io leggo da sola

Gli italiani non leggono.
È un dato di fatto, non occorre essere scrittori per saperlo. A me basta vedere i miei compagni di classe che pur frequentando il Classico non conoscono la differenza fra Virgilio e Cicerone e pensano che l’Asino d’Oro sia il nome di un ristorante.
Così ora cosa sfodera Amazon?
Le letture dei vip!
Non sto scherzando, purtroppo è vero. Come apri la pagina principale di Amazon compaiono le facce di quattro vip (la maggior parte in declino) e se clicchi sopra finisci in un’altra pagina dove ti vengono svelate le loro letture, il tutto allo scopo di indurre la pletora non leggente a comprare i libri dei loro divi preferiti.
Se questa doveva essere una campagna per invogliare alla lettura, direi che non ci siamo.
È stupida, condizionante e abbassa alla mediocrità infima il livello di conoscenza letteraria che una persone dovrebbe avere.

Va bene per il lettore medio italiano, che si accontenta di titoli famosi (tipo “Il nome della rosa” che Tiziano Ferro dice di leggere... ma chi ci crede!) che non porterà mai a termine o dei “best seller” scritti dagli sportivi (Dovizioso leggere la biografia di Agassi. C’è da stupirsi? Hanno lo stesso numero di cellule neuronali: zero) oppure le classiche “50 sfumature di...” lette da tale Anna Falchi (ho capito che è una finlandese cui si sono sviluppati i seni in tarda età).

Aveva ragione Paolo Villaggio quando diceva che gli italiani sono sempre Fantozzi e Fracchia, ma quei due, con tutti i loro guai, stavano meglio degli italiani d’oggi. Erano sfigati ma non infelici. Oggi gli italiani sono sfigati e infelici.