È tempo di riflessioni, amici miei!
Prima di abbarbicarmi in un eremo fra i monti in attesa dell’inizio
della maturità voglio riflettere un po’ su qualcosa che continua a tarlare la
mia mente di ragazza, studentessa e anche di giovane scrittrice.
Ci sono stati, nella blogsfera, degli avvenimenti che dire incresciosi
è un complimento.
E siccome di complimenti non sono in vena, io chiamo questi avvenimenti
dei “comportamenti indegni da parte di gente indegna”.
Non spreco righe sui responsabili di questi teatrini, non ne vale
nemmeno la pena perché queste persone si commentano da sole con il loro operato.
Apro invece una riflessione su due argomenti:
1-quanto sono utili gli adulti a noi giovani?
2-esiste ancora la solidarietà fra donne?
Inizio dal secondo punto, il più semplice.
La risposta giusta è questa: esiste, ma è difficile da trovare peggio
di una chimera.
E questo per colpa di quelle donne che:
-preferiscono appoggiare sempre e comunque gli uomini: invidia del
pene, tesoro? Voglia sconsiderata di un uomo nella tua vita? Sottonismo acuto?
-non si schierano: le vigliaccone, quelle che non si sbilanciano mai
perché altrimenti devono metterci la faccia.
-quelle che sono stronze e basta: e sono tante.
Il primo punto richiede invece una riflessione più lunga.
Gli adulti sono in crisi da un sacco di tempo, non tutti per fortuna.
Ma la maggior parte sì e parlo degli eterni Peter Pan, degli ex
yuppies, dei genitori friendly, delle milfone, dei vecchi che non sanno cedere
il passo, dei “sei ancora giovane, ma un giorno sarà il tuo momento” o peggio
ancora di quelli che si impongono come esempio da seguire quando non sanno
nemmeno cosa significhi la parola esempio.
Questi adulti sono per noi giovani inutili: non c’è da stupirsi se da
persone così vengono fuori generazioni di ragazzi dove la maggior parte sono
smarriti, insicuri e anche stupidi.
Bisogna prendere atto che le generazioni precedenti non hanno più nulla
da insegnare: gli adulti, quasi tutti, non sono più un traguardo a cui tendere.
Non hanno ricette da offrire, non hanno pensieri che vadano oltre il
loro piccolo mondo egocentrico.